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Sfilata Mauro Gala@Residenza Lavernale➡️22 Aprile 2017

Una splendida location ed una sfilata di Alta Moda: ecco delineato il programma del mio Sabato pomeriggio ideale. Il 22 Aprile scorso, nel giardino dell’elegante Residenza Lavernale situata sul Colle Aventino, lo stilista Mauro Gala ha esibito le proprie creazioni. Con il Bastione del Sangallo che svettava superbo sullo sfondo (e dal quale era possibile godere di una magnifica vista su Roma), lungo la passerella allestita appositamente per l’evento si sono alternate leggiadre come Ninfe le modelle. Abiti da sposa e da sera, fluttuanti grazie al vento, hanno reso l’atmosfera ancora più suggestiva, quasi magica.
Per la Collezione Primavera/Estate 2017 lo stilista ha voluto ispirarsi alla pittura impressionista cogliendone le connessioni
con il contemporaneo. Il risultato? Una femminilità composta e consapevole.
Le sue creazioni rappresentano un sapiente mélange di vari elementi che riflettono
le diverse sfumature della grazia contemporanea. Linee nette sono rese
femminili da piccole curve che svelano le gambe o sfiorano le caviglie. Motivi floreali dal gusto orientale dominano le stampe.
Abiti Unici, gli abiti di Mauro Gala.

Benvenuta Primavera in Via Margutta

Uno slogan semplice, facilmente memorizzabile e diretto al cuore della gente: “I Love Via Margutta”! L’obiettivo della Casa Editrice Progetto Editoriale, da trent’anni impegnata in editoria, arte e cultura, é di riaccendere i riflettori sulla famosa strada romana densa di atmosfera e delle storie dei personaggi che l’hanno frequentata ed amata nel tempo. L’idea dell’evento “Benvenuta Primavera” é nata proprio per questo: Martedì 21 Marzo gallerie d’arte ed esercizi commerciali della celebre via hanno dato vita ad una festa collettiva e dinamica ispirata alla più rosea stagione dell’anno, esponendo opere di artisti e propri prodotti. La mia passeggiata ha avuto inizio con una visita agli amici Grazia Marino ed Antonio Falanga: alla P&G Events del Civico 86 ho potuto cosí ammirare i gioielli “Petra” di Gaia Caramazza e gli abiti della designer Asia Neri ispirati al “kintsugi”, pratica giapponese consistente nel riparare con l’oro gli oggetti in ceramica rotti. Spring is a state of mind…ed io mi sono fatta addirittura disegnare da una delle due bodypainter presenti un bel fiore sulla mano! Dopo aver percorso interamente la via, ho concluso il tour dalla designer di gioielli in ferro Alex Carelli. Naturalmente non poteva mancare una foto con il cartello/brand “I Love Via Margutta”: immagini che verranno utilizzate per il prosieguo della campagna di promozione. Una strada bella e suggestiva come questa, infatti, non può finire nel dimenticatoio. Non lo dico unicamente perché sono di parte, avendola percorsa un’infinità di volte per raggiungere il mio caro vecchio “Collegio San Giuseppe-Istituto De Merode”: Via Margutta merita di essere non più solo ricordata per il glorioso passato ma vissuta nel presente, animandola e divulgandone la conoscenza. Attendiamo allora fiduciosi i prossimi (e spero numerosi) eventi.

Inaugurazione Mostra Trama Aurunca

“In tutte le cose della Natura c’è qualcosa di meraviglioso” – affermava Aristotele. Lisa Tibaldi, nota stilista di abiti sartoriali di Alta Moda e Sposa, quel “qualcosa di meraviglioso” lo ha scovato in un cespuglio mentre passeggiava nella sua cara natia Terra Aurunca. Da qui l’idea di una mostra incentrata sulla “Stramma” (termine dialettale che indica appunto una pianta selvatica locale) e sull’antica arte con cui questa si lavora ad intreccio per realizzare cesteria, la cosiddetta “Trama Aurunca”. L’inaugurazione dell’esposizione, cui ho partecipato grazie al gentile invito di Antonio Falanga e Grazia Marino, si è svolta Venerdì 10 Marzo alle 17.30. Ciò che mi ha atteso all’interno del Museo delle Civiltà é stato un breve ma intenso percorso sensoriale dove attraverso musiche, aromi, immagini ed originali manufatti si rivive l’emozione del territorio in chiave fashion. Perché “a volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni”. Via libera dunque ad abiti, gioielli, cinture, borse, cappelli. Tutti di Stramma. E tutti rigorosamente Made in Italy. Già, perché il nostro è un paese meraviglioso, che rimane nella mente di ogni visitatore per un’infinità di motivi, tra cui l’incantevole bellezza della Natura che la rende addirittura fonte di ispirazione. Il Parco dei Monti Aurunci ne costituisce un esempio…e chissà che la passeggiata virtuale all’interno del Museo non si traduca ben presto in una bella gita!

 

Fashion Connection Lounge 3.0. Designers Vs Bloggers

Fashion Connection Lounge 3.0: la celebre manifestazione ideata da Stylebook e dedicata alla valorizzazione dei giovani talenti del fashion design si è tenuta Sabato 4 Marzo all’Os Club. Nella suggestiva location a due passi dal Colosseo, scelta anche questa volta per l’occasione, hanno sfilato, sotto la direzione artistica di Federica Bernardini e l’occhio vigile ed attento delle blogger, le creazioni di otto stiliste. Leitmotiv? Il TAO cinese, considerato il flusso vitale che scorre incessantemente attraverso l’intero cosmo e che ha dato origine a tutto, il cui ordine naturale è mantenuto in vita dai due celebri principi opposti e complementari Yin e Yang.
Ad aprire le danze Myriam Lo Prete, che ha interpretato il tema con la sua collezione “Reborn” ispirata al folk coreano. Oriente ed Occidente si incontrano attraverso contrasti di tessuti, sovrapposizioni di leggerezze e geometrie e la reinterpretazione di ricamo tradizionale e patchwork.
Un mix di orientale tradizionale e urban rock, invece, per Valentina Pagliacci: da una parte abiti ispirati alle Mille e una Notte, con i colori della sabbia e dei tramonti, dall’altra una Lolita dark. Dulcis in fundo l’abito da sposa in pizzo e raso, reso divertente da palloncini di stoffa.
Si può scovare la bellezza in oggetti e materiali in disuso? Harriet Lind, animata da una profonda passione per la trasformazione, ci è riuscita, donando loro nuova vita e rendendoli protagonisti della sua collezione: le cerniere diventano gioielli e gli orologi rotti riprendono il loro ticchettio sotto forma di collane.
Che dire di Pinda Kida? Conosciuta nella scorsa edizione del Fashion Connection Lounge, quest’anno insieme all’associazione NIBI ha voluto presentare “Sharing Dreams”, che si contraddistingue per gli abiti semplici ma dai tessuti pregiati. A farla da padrone il bianco e il nero, colori opposti che si incontrano in una nuova armonia.
Emanuela Zanchetta si rivolge ad una donna femminile, casual ma sempre elegante, che trasmette le proprie emozioni e i propri sogni. In ogni sua creazione c’è un tocco di rosso, simbolo di passione, gioia e potere ma anche pericolo; i suoi disegni diventano abiti da indossare e quadri da mostrare.
La donna di Maria Cristina Vespaziani è invece libera e indipendente; lascia il segno attraverso capi dai materiali preziosi e dalle forme originali, in un mix di fantasie e tessuti.
“Eye X Ray”. Lucrezia Rinaldi unisce tradizione ed innovazione con la sua collezione ispirata alla capacità dei raggi X di vedere oltre rispetto agli occhi, rivelando la vera essenza dell’essere umano: texture e dettagli richiamano le strutture interne dell’uomo, la trasparenza delle immagini radiografiche e la tipica luce dei raggi X.
Infine Marcella Milano, sponsor del Fashion Connection Lounge, ha presentato “Peace”, un equilibrio perfetto di colori, linee ed eleganza: pregiate fashion bags con il simbolo di Ying e Yang per donne pratiche, eleganti o retrò, sempre uniche e speciali.
Otto stiliste dunque, otto storie da raccontare e cinque blogger pronte ad intervistarle. Sì, perché Fashion Connection Lounge non è la solita sfilata ma un evento coinvolgente, incentrato sul confronto costruttivo.
Quest’anno lo show è stato moderato da una presentatrice d’eccezione, Elena Travaini, ballerina affetta da una grave disabilità visiva, nota al grande pubblico per la sua partecipazione come ospite a “Ballando con le Stelle 2016” insieme al suo compagno di danza e di vita Anthony Carollo. Con lui ha fondato “Blindly Dancing – Danzare ad occhi chiusi”, associazione che si pone l’obiettivo di far vivere a tutti un’esperienza di danza al buio come metodo per abbattere le proprie paure, immergendosi per alcune ore nel mondo delle persone non vedenti.
I miei complimenti vanno a lei, anzitutto per la sua grande forza, ma anche per l’allegria e la spigliatezza che ha saputo dimostrare nel suo ruolo da conduttrice. E ovviamente a Stylebook e a tutti i protagonisti del Fashion Connection Lounge.
Grazie Federica Bernardini, Carlo Max e Claudia Giordano…ed arrivederci alla prossima edizione!

MY ALTAROMA—>29TH JANUARY 2017

Altaroma, quarto ed ultimo giorno. Comincia Edithmarcel con una collezione che gioca su un’idea di impossibile compostezza, caratterizzata da stratificazioni e ripetizioni e da contorni volutamente appannati. Segno distintivo del brand il mix di materiali diversi, spesso opposti: panni morbidi neri, verde bottiglia e zucca si mescolano a tessuti movimentati, glitterati, gessati o a pois. Presenti anche jeans, gabardine di cotone e organza leggera. L’equilibrio di ogni outfit fuoriesce dai diversi livelli visivi che ogni singolo capo costruisce con gli altri: ampi pantaloni, giacche e felpe corte in vita e camicie con polsi oversize; lunghi soprabiti e pantaloni cropped; completi ora morbidi, ora più aderenti, che trasmettono una diversa immagine di compostezza e di rigore.
Sempre alla ricerca, sempre in movimento: questa la vera anima di Miahatami. Protagonisti indiscussi della collezione il deserto ed i popoli che hanno fatto del viaggiare la loro filosofia di vita, i Nomadi iraniani. I colori sono dunque caldi: rosso, bordeaux, cammello, giallo e blu, cui si aggiunge per la prima volta il nero, simboleggiante le tende e le cappe dei Pastori Ghashghai. Elemento imprescindibile l’eleganza, che oltrepassa gli schemi e si esprime attraverso volumi femminili, gonne con spacco laterale e frange che nascondono l’apertura, pantaloni che sembrano gonne, mini abiti con spalline strutturate e camicie con maniche a sbuffo, cappotti in puro cammello e felpe ricamate. Immancabili le caratteristiche colorazioni a mosaico. A completare il look un’inedita linea di calzature anch’essa ispirata al mondo ed alla cultura dei nomadi: pelle, nappa e canvas con dettagli ricamati a filo.
Abbandono di decorativismo, colori piatti e linee a favore di astrattezza, essenzialità e geometricità. La donna Parden’s, senza rinunciare alla propria femminilità, inizia ad esprimere con forza una personalità decisa, anticonformista, sofisticata. Le silhouette si allungano. Linee geometriche arrotondate tipicamente barocche lasciano spazio a geometrie asciutte. In un gioco costante di proporzioni si intersecano asimmetrie, sovrapposizioni e blocchi di colore. Le tonalità sono decise, veloci, primarie: giallo, rosso, blu, verde, fucsia, viola. Tutto è determinato, dinamico, rapido, attuale.
Vintage glamour e contemporaneità acida. Le silhouette di Arnoldo Battois si restringono attorno alle gambe avvolgendo il corpo e si esasperano sulla schiena, definita da volumi iper-costruiti, su cui si innestano maniche ampie che partono da spalle piccole ed arrotondate. Scimmie, flamingo, dettagli architettonici veneziani e peonie attraversano la collezione. Lane double e panni pastello si uniscono a satin e cotoni neri, interrotti da inattese incursioni di pelliccia in lurex. La nota attenzione dello stilista per i dettagli si rinviene nelle spalle a scatola dei capispalla, su cui si innestano borse piccole come mostrine militari, che improvvisamente diventano gioielli e si intrecciano a bottoni vintage dai riflessi peltro e oro.
Mancherai, Altaroma, per l’aria di moda che si respirava sin dal primo istante in cui facevo ingresso nell’ex caserma, per i tuoi ritmi frenetici, per la cura nel look dimostrata da tutti i tuoi partecipanti, per quell’intensa passione che ogni volta anima e lega persone anche molto distanti tra loro, perché sai come valorizzare i giovani talenti e ti riconfermi porto sicuro per gli stilisti già rodati. E poi, diciamoci la verità, rendi Roma una città più bella ed incredibilmente fashion! Arrivederci a Luglio.

MY ALTAROMA—>28TH JANUARY 2017

Il mio terzo giorno ad Altaroma inizia così: con un viaggio introspettivo e surrealista. Ad accompagnarmi Lulù ed Anna Poletti, menti creative di Melampo. La loro collezione Autunno/Inverno 2017-2018 è frutto della contaminazione di vari luoghi, stili e materiali. Tartan scozzese, colli vittoriani e dettagli edoardiani si incontrano con il barocco spagnolo e gli animali mitologici delle chiese gotiche francesi. Il cotone maschile di tessiture da camiceria si accosta alla mussola di seta, alla lana tartan ed al pizzo chantilly; il velluto delavè si combina con il tessuto tappezzeria. Focus della collezione la dicotomia tra un sopra strutturato, la camicia, ed un sotto morbido e fluido.
Dopo Melampo, è la volta dei giovani talenti dell’Accademia Costume e Moda, che hanno visto sfilare le loro creazioni davanti ad una giuria composta da alcune delle più importanti figure della moda internazionale. I premi assegnati dimostrano quanto nel nostro Paese ci siano elementi validi, e ciò ci rincuora, alimentando la nostra fiducia nel futuro.
Si prosegue con Morfosis, brand finalista di “Who Is On Next? 2008”, nato dall’estro di Alessandra Cappiello. Alla base della collezione, l’”imperfezione”. Solo la consapevolezza di essere incompiuti ci permette di raggiungere la serenità e di esaltare la nostra individualità. Le donne di Morfosis sono eclettiche, libere di esprimersi in tutte le possibili forme di femminilità, da quella pura a quella androgina. Così, camicie floreali in chiffon o crepe cady e pants rock riescono a pervenire ad un equilibrio grazie ad inserti in pizzo e tulle; capispalla in raso di lana dalla silhouette precisa si sovrappongono a vestiti di seta e pantaloni svasati… Ecco trovata, dunque, la perfezione nell’imperfezione.
Sabrina Persechino, invece, ci presenta la sua collezione Primavera/Estate 2017, ispirata alla “jaali”, pietra perforata o grata con un motivo ornamentale ottenuto usando calligrafia e geometria. La rinveniamo nel macramè degli abiti bianchi dalle forme lineari e pulite, che lascia intravedere la silhouette esaltandone la femminilità. Dai raggi che si formano con il passaggio della luce attraverso la jaali deriva l’idea del tessuto filigrana oro, colore che si rivela essere il grande protagonista della collezione e che ha il compito di unire e vivacizzare qualsiasi tipo di outfit. Immancabile il nero, tratto distintivo della stilista.
Dopo un passaggio a Villa Brasini per ammirare la mostra “Gianni Versace Inspiration” di Marina Corazziari & Friends, rientro all’ex caserma per assistere alla sfilata di Camillo Bona, incentrata sul bianco, che rievoca purezza, divino, eternità del bello. Il riferimento è all’Alta Moda e a Roma: i panneggi ed i plissè usati sui tessuti pesanti, come lana e cachemire, o sui leggerissimi lini, gli chiffon e la raffia richiamano infatti le architetture della Città Eterna. Lo stilista nutre la speranza che recuperino presto il loro antico splendore. L’eleganza dello Stile italiano viene da lui reinterpretata e proposta attraverso il certosino lavoro che vuole solo il fatto a mano, come dimostrano le complesse applicazioni tessili. Il bianco è dunque il colore primario della collezione, che si mescola però al rosa, al giallo, al verde acqua ed al celeste. L’ultima uscita è dedicata alla sposa, un solo capo esclusivo come da tradizione dello stilista.
Dulcis in fundo la collezione di Renato Balestra, eleganza allo stato puro! Lentamente sboccia la primavera: fiori e volutè di piccolissimi ventagli plissé in taffettas e chiffon ornano giacche ed abiti di una sontuosa principessa delle favole. E la sposa è una regina in candido mikado e pizzo chantilly con i capelli adornati da una cascata di fiori bianchi.
Dall’atmosfera fiabesca al brusco ritorno alla realtà: anche questo terzo giorno di Altaroma è giunto al termine.

MY ALTAROMA—>27TH JANUARY 2017

Giorno 2, ore 12, sfilata Brognano. Lo stilista, vincitore del concorso “Who is on the next?” dello scorso anno, propone per la Primavera/Estate 2017 una collezione fondata sulla street-couture romantica e sulla femminilità eclettica: le sue ragazze attingono al guardaroba maschile, arricchendolo con maxi fibbie gioiello e capi fluo degli anni Ottanta; alternano vestiti lunghi a minigonne, pantaloni ampi a silhouette aderenti, romantici pizzi a tessuti tecnici. Un vero e proprio inno alla libertà!
Ore 13, sfilata Rani Zakhem, che rende omaggio alla grande Dalida e agli anni della Disco con una collezione all’insegna dell’eleganza, della sensualità, dei colori e della lucentezza. Abiti che lasciano la schiena scoperta, impreziositi da pietre e cristalli, oppure a sirena con scollature asimmetriche e ricami floreali, o ancora vestiti da cocktail mini, maniche a pipistrello e gonne corte e danzanti per una notte di pura follia e divertimento allo Studio 54.
E’ la volta di Portugal Fashion, ore 15, sfilata collettiva di tre designer portoghesi. Calcano la passerella dapprima le modelle di Pè de Chumbo, le cui collezioni hanno come tratto distintivo lo sviluppo dei materiali in un processo che concilia tradizione ed innovazione. Per l’Autunno/Inverno 2017-2018, in particolare, si è pensato a pizzo e lurex per i party e a mix di colori e righe per abiti e tute in maglia casual. Seguono le creazioni di Estelita Mendonca, attraverso cui lo stilista cerca sempre di rendere nota la propria opinione sul mondo (i suoi loghi rimandano difatti ai recenti avvenimenti politici). La maggior parte dei suoi materiali è riciclata, come le coperte utilizzate per traslochi e ristrutturazioni o i sacchi a pelo. Sembra voler spronare i giovani a viaggiare molto ed a tenersi costantemente informati. Infine, la collezione di Susanna Bettencourt “Wear’art”, ispirata ad Instagram e basata sulla visione geometrica di un nuovo mondo nonchè sulla fusione di tecnologia ed artigianalità.
Ore 16, Giada Curti incanta tutti al St. Regis Hotel con la sua collezione “Secret Garden”, che onora la bellezza della donna, una preziosa regina moderna. Parola d’ordine “combinazione”, di giacche e lunghi abiti, di materiali e tessuti (mikado di seta, voile stampati con motivi floreali e pailettes).
Un salto all’Accademia Koefia per ammirare i cappelli di Patrizia Fabri ed alcuni allievi “all’opera” per poi assistere, all’interno della Coin Excelsior, alla suggestiva performance artistica di dodici modelle danzatrici professioniste con indosso le creazioni di NO KA ‘OI, giovane brand di action couture, e Giannico, talentuoso designer di calzature. Perché la donna di oggi è attiva, sportiva ed immancabilmente glamour.
Ed ecco che il tempo è volato troppo in fretta e si è concluso anche questo magico ed intenso secondo giorno di Altaroma.

MY ALTAROMA—>26TH JANUARY 2017

In principio furono falene e bambù.
Così si è aperto il sipario su quel grandioso spettacolo che è Altaroma, la celebre fashion week romana che si tiene ogni anno a Gennaio e a Luglio. Alle 15, nell’ex caserma di Via Guido Reni, a due passi dal Maxxi, hanno fatto per prime ingresso sulla passerella le modelle di Greta Boldini. Donne protagoniste che, come falene, non hanno paura di buttarsi nel fuoco della vita. Sono energiche, determinate, pronte a conquistare il mondo con la loro bellezza e la raffinata sensualità (basti osservare le gonne plissettate, gli abiti che sfiorano dolcemente le caviglie, i tulle ricamati, i pizzi, gli chiffon…). In tutta la collezione riecheggiano fortemente gli anni Quaranta, dal capospalla rubato dal guardaroba maschile (must-have assoluto la storica giacca Barbour rivisitata) ai vetri neri ed ai cristalli trasparenti applicati sui capi, che rievocano i lampadari delle abitazioni borghesi dell’epoca. Anche i colori sono decisi, caldi e drammatici allo stesso tempo: antracite, tangerine, chianti, muschio, glicine, petrolio, fino ai rosa più violenti.
L’immagine di donna forte viene ripresa anche da Marianna Cimini, che la paragona al bambù. Questa pianta infatti, benché esile e delicata nell’aspetto, nasconde in realtà salde radici ed è considerata dalla cultura giapponese simbolo di tenacia, vitalità ed equilibrio. Come il bambù, la donna fa della propria fragilità una forza. E’ una sognatrice che però non perde di vista la realtà. Non si tratta di rigide opposizioni: elementi tra loro antitetici si combinano in un equilibrio armonico, come testimoniano il rosso bordeaux di cotoni e velluti percorso dalla vitalità della terra da cui si innalzano imponenti i fusti di bambù, il blu china del cielo rallegrato da brillanti colibrì, le forme essenziali ed austere addolcite da nastri e fiocchi.
E’ volto così al termine il mio primo giorno di Altaroma che, seppur breve, ha saputo riempirmi di meravigliose emozioni.

Inaugurazione KTI STORE ROMA

“Open é quando decidi di essere quello che sei e non quello che gli altri vorrebbero tu fossi”. In queste parole cosí veritiere mi sono imbattuta mentre facevo ingresso nel nuovo store di Kristina Ti, inaugurato il 16 Novembre scorso in Via Vittoria a Roma, dopo Milano, Torino, Forte dei Marmi e Porto Cervo. Parole che esprimono appieno il senso di “Open”, la collezione FW2016/2017. Una libertà di pensiero, di espressione e un’apertura totale della mente che si traducono in sapienti mix di eleganza e sport, come le tute in pizzo, raso e georgette di seta. Garze e lane si mescolano sulla pelle. Fake fur e pizzo ricamato si incontrano. Tessuti leggeri e pesanti sono combinati per creare outfit unici. Lungo e corto non litigano, anzi…i volumi sono morbidi e sensuali, grazie anche a contrapposizioni di “vedo e non vedo” ottenute con tagli sartoriali. I contrasti di colore sono appianati per lasciare spazio alle sfumature: nude, rosa, crema e bianco ma anche bordeaux, ottanio (sublime la gonna indossata dalla stilista) e nero. Sneakers e tacchi corrono sulla stessa strada: le prime vengono reinterpretate mixando i vari tessuti, i secondi sono caratterizzati da un intreccio che ricorda le ali di un gabbiano. Quale animale migliore per rappresentare la collezione? Insomma…”Open” é la capacità di manifestare liberamente la propria creatività e di conciliarla allo stesso tempo con le molteplici e variegate esigenze degli altri. Cristina Tardito ci è riuscita perfettamente.

Roma Fashion White 2016

La sposa sfila in Chiesa! Nella meravigliosa quanto suggestiva San Paolo Entro Le Mura. É riuscito in una simile impresa il fashion producer Antonio Falanga, ideatore di “Roma Fashion White“, manifestazione che il 14 Novembre ha festeggiato i 10 anni del suo successo. Un evento, prodotto dalla Together Eventi Comunicazione, organizzato in collaborazione con la P&G Events di Grazia Marino e condotto dalla celebre giornalista di moda Cinzia Malvini, che si é aperto con un’ospite d’eccezione, Giada Curti del rinomato Atelier Curti, da anni punto di riferimento nel settore, anche a livello internazionale (lo scorso Ottobre le sue creazioni hanno incantato Dubai, sede della prestigiosa Huawei Arab Fashion Week). Abiti con dettagli in pizzo, ricami e diademi di fiori sui capelli per una sposa neoromantica, immersa in un’atmosfera squisitamente bucolica. Romantiche sono anche le creazioni di Mauro Gala, dalle linee pulite, realizzate in tessuti quali chiffon, tulle, charmeuse e georgette, per una sposa elegante e raffinata. Novitá assoluta di questa edizione di “Roma Fashion White”, la capsule-collection del brand aretino “Catene Intrecci d’Autore”, dedicata a sciarpe e cinture gioiello, ottenute dall’intreccio di fili sottilissimi e catene in argento. Perché se é vero che il capo più importante in un matrimonio é l’abito, anche gli accessori non sono da meno, avendo il non facile compito di impreziosire la donna senza appesantirla. Tra i protagonisti della manifestazione anche l’Accademia di Moda Sitam di Lecce, coordinata dalla Direttrice Stefania Cardellicchio: abiti con applicazioni in PLA (polimero derivato da piante come mais, grano o barbabietola) per una donna raffinata, semplice, rigorosa…e con un occhio all’ambiente. Infine, da ultimo ma non meno importante, lo stilista Gian Paolo Zuccarello, che ha presentato dapprima una donna misteriosa e sensuale, con il volto coperto da una maschera e vestita di abiti che svelano le linee del corpo, per poi lasciare spazio ad una sposa “preziosa”, come d’altronde sono i tessuti utilizzati: pizzi, organza e lo chiffon più esclusivo.
Nel corso dell’evento é stato conferito anche il “Premio alla Carriera ed alle Professioni Moda”, altra iniziativa di successo di Antonio Falanga, volta a rendere omaggio ai principali protagonisti del fashion system.
Il tutto si é concluso con brindisi e torta.
Che dire? Come ci ha fatto notare Cinzia Malvini, l’Istat ha registrato un aumento significativo dei matrimoni, per la prima volta dopo ben 8 anni: una notizia che allieta atelier di abiti da sposa, e non solo… E allora, sposine d’Italia, non avete che l’imbarazzo della scelta!

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