Fashion Connection Lounge 3.0: la celebre manifestazione ideata da Stylebook e dedicata alla valorizzazione dei giovani talenti del fashion design si è tenuta Sabato 4 Marzo all’Os Club. Nella suggestiva location a due passi dal Colosseo, scelta anche questa volta per l’occasione, hanno sfilato, sotto la direzione artistica di Federica Bernardini e l’occhio vigile ed attento delle blogger, le creazioni di otto stiliste. Leitmotiv? Il TAO cinese, considerato il flusso vitale che scorre incessantemente attraverso l’intero cosmo e che ha dato origine a tutto, il cui ordine naturale è mantenuto in vita dai due celebri principi opposti e complementari Yin e Yang.
Ad aprire le danze Myriam Lo Prete, che ha interpretato il tema con la sua collezione “Reborn” ispirata al folk coreano. Oriente ed Occidente si incontrano attraverso contrasti di tessuti, sovrapposizioni di leggerezze e geometrie e la reinterpretazione di ricamo tradizionale e patchwork.
Un mix di orientale tradizionale e urban rock, invece, per Valentina Pagliacci: da una parte abiti ispirati alle Mille e una Notte, con i colori della sabbia e dei tramonti, dall’altra una Lolita dark. Dulcis in fundo l’abito da sposa in pizzo e raso, reso divertente da palloncini di stoffa.
Si può scovare la bellezza in oggetti e materiali in disuso? Harriet Lind, animata da una profonda passione per la trasformazione, ci è riuscita, donando loro nuova vita e rendendoli protagonisti della sua collezione: le cerniere diventano gioielli e gli orologi rotti riprendono il loro ticchettio sotto forma di collane.
Che dire di Pinda Kida? Conosciuta nella scorsa edizione del Fashion Connection Lounge, quest’anno insieme all’associazione NIBI ha voluto presentare “Sharing Dreams”, che si contraddistingue per gli abiti semplici ma dai tessuti pregiati. A farla da padrone il bianco e il nero, colori opposti che si incontrano in una nuova armonia.
Emanuela Zanchetta si rivolge ad una donna femminile, casual ma sempre elegante, che trasmette le proprie emozioni e i propri sogni. In ogni sua creazione c’è un tocco di rosso, simbolo di passione, gioia e potere ma anche pericolo; i suoi disegni diventano abiti da indossare e quadri da mostrare.
La donna di Maria Cristina Vespaziani è invece libera e indipendente; lascia il segno attraverso capi dai materiali preziosi e dalle forme originali, in un mix di fantasie e tessuti.
“Eye X Ray”. Lucrezia Rinaldi unisce tradizione ed innovazione con la sua collezione ispirata alla capacità dei raggi X di vedere oltre rispetto agli occhi, rivelando la vera essenza dell’essere umano: texture e dettagli richiamano le strutture interne dell’uomo, la trasparenza delle immagini radiografiche e la tipica luce dei raggi X.
Infine Marcella Milano, sponsor del Fashion Connection Lounge, ha presentato “Peace”, un equilibrio perfetto di colori, linee ed eleganza: pregiate fashion bags con il simbolo di Ying e Yang per donne pratiche, eleganti o retrò, sempre uniche e speciali.
Otto stiliste dunque, otto storie da raccontare e cinque blogger pronte ad intervistarle. Sì, perché Fashion Connection Lounge non è la solita sfilata ma un evento coinvolgente, incentrato sul confronto costruttivo.
Quest’anno lo show è stato moderato da una presentatrice d’eccezione, Elena Travaini, ballerina affetta da una grave disabilità visiva, nota al grande pubblico per la sua partecipazione come ospite a “Ballando con le Stelle 2016” insieme al suo compagno di danza e di vita Anthony Carollo. Con lui ha fondato “Blindly Dancing – Danzare ad occhi chiusi”, associazione che si pone l’obiettivo di far vivere a tutti un’esperienza di danza al buio come metodo per abbattere le proprie paure, immergendosi per alcune ore nel mondo delle persone non vedenti.
I miei complimenti vanno a lei, anzitutto per la sua grande forza, ma anche per l’allegria e la spigliatezza che ha saputo dimostrare nel suo ruolo da conduttrice. E ovviamente a Stylebook e a tutti i protagonisti del Fashion Connection Lounge.
Grazie Federica Bernardini, Carlo Max e Claudia Giordano…ed arrivederci alla prossima edizione!