MY ALTAROMA—>29TH JANUARY 2017

Altaroma, quarto ed ultimo giorno. Comincia Edithmarcel con una collezione che gioca su un’idea di impossibile compostezza, caratterizzata da stratificazioni e ripetizioni e da contorni volutamente appannati. Segno distintivo del brand il mix di materiali diversi, spesso opposti: panni morbidi neri, verde bottiglia e zucca si mescolano a tessuti movimentati, glitterati, gessati o a pois. Presenti anche jeans, gabardine di cotone e organza leggera. L’equilibrio di ogni outfit fuoriesce dai diversi livelli visivi che ogni singolo capo costruisce con gli altri: ampi pantaloni, giacche e felpe corte in vita e camicie con polsi oversize; lunghi soprabiti e pantaloni cropped; completi ora morbidi, ora più aderenti, che trasmettono una diversa immagine di compostezza e di rigore.
Sempre alla ricerca, sempre in movimento: questa la vera anima di Miahatami. Protagonisti indiscussi della collezione il deserto ed i popoli che hanno fatto del viaggiare la loro filosofia di vita, i Nomadi iraniani. I colori sono dunque caldi: rosso, bordeaux, cammello, giallo e blu, cui si aggiunge per la prima volta il nero, simboleggiante le tende e le cappe dei Pastori Ghashghai. Elemento imprescindibile l’eleganza, che oltrepassa gli schemi e si esprime attraverso volumi femminili, gonne con spacco laterale e frange che nascondono l’apertura, pantaloni che sembrano gonne, mini abiti con spalline strutturate e camicie con maniche a sbuffo, cappotti in puro cammello e felpe ricamate. Immancabili le caratteristiche colorazioni a mosaico. A completare il look un’inedita linea di calzature anch’essa ispirata al mondo ed alla cultura dei nomadi: pelle, nappa e canvas con dettagli ricamati a filo.
Abbandono di decorativismo, colori piatti e linee a favore di astrattezza, essenzialità e geometricità. La donna Parden’s, senza rinunciare alla propria femminilità, inizia ad esprimere con forza una personalità decisa, anticonformista, sofisticata. Le silhouette si allungano. Linee geometriche arrotondate tipicamente barocche lasciano spazio a geometrie asciutte. In un gioco costante di proporzioni si intersecano asimmetrie, sovrapposizioni e blocchi di colore. Le tonalità sono decise, veloci, primarie: giallo, rosso, blu, verde, fucsia, viola. Tutto è determinato, dinamico, rapido, attuale.
Vintage glamour e contemporaneità acida. Le silhouette di Arnoldo Battois si restringono attorno alle gambe avvolgendo il corpo e si esasperano sulla schiena, definita da volumi iper-costruiti, su cui si innestano maniche ampie che partono da spalle piccole ed arrotondate. Scimmie, flamingo, dettagli architettonici veneziani e peonie attraversano la collezione. Lane double e panni pastello si uniscono a satin e cotoni neri, interrotti da inattese incursioni di pelliccia in lurex. La nota attenzione dello stilista per i dettagli si rinviene nelle spalle a scatola dei capispalla, su cui si innestano borse piccole come mostrine militari, che improvvisamente diventano gioielli e si intrecciano a bottoni vintage dai riflessi peltro e oro.
Mancherai, Altaroma, per l’aria di moda che si respirava sin dal primo istante in cui facevo ingresso nell’ex caserma, per i tuoi ritmi frenetici, per la cura nel look dimostrata da tutti i tuoi partecipanti, per quell’intensa passione che ogni volta anima e lega persone anche molto distanti tra loro, perché sai come valorizzare i giovani talenti e ti riconfermi porto sicuro per gli stilisti già rodati. E poi, diciamoci la verità, rendi Roma una città più bella ed incredibilmente fashion! Arrivederci a Luglio.

 

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