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1, 2, 3…Altaroma! Il mio primo giorno

Sembrava ieri che sotto al sole cocente di Luglio assistevo alle sfilate nella mia meravigliosa città. Il tempo in questi mesi fortunatamente è volato ed ecco che il 25 Gennaio nella Capitale si è tornati a respirare aria di moda…aria di Altaroma!
Tutto è cominciato con il brand Minimal To e la collezione “offLife”, nata da una riflessione contemporanea: al giorno d’oggi siamo talmente impegnati a condividere la nostra esistenza attraverso i dispositivi tecnologici che ci dimentichiamo di vivere il mondo reale. Messaggi di esortazione alla “disconnessione” sono dunque ricamati a rilievo su cinghie, cinture e capi di maglieria. Forme e tessuti militari rimandano all’esplorazione e alla natura perduta. L’ombra di piante e fiori si imprime su tele di garza attraverso stampe serigrafate a mano. Ritagli di tessuto in applicazione e intarsi di maglieria riprendono i contorni di forme naturali. Elementi classici e femminili si alternano a quelli sportswear per capi poliedrici tra modernità e tradizione.
L’attenzione si è poi spostata sull’”Opera Orientale” di Filippo Laterza: un cammino tra Oriente ed Occidente per un vero e proprio caleidoscopio di stili, costumi e culture differenti, dove si fondono innovazione e tradizione, naturalezza ed artificio.
Orientale e mitologico divengono pop art; sartorialità ed eleganza anglosassoni si combinano ad elementi orientali e moderni. La pittura del cuore “Liampu” dei protagonisti dell’Opera di Pechino viene riproposta su abiti, cappe e gonne. Un viaggio nel Regno Unito dello stilista ha ispirato la collezione: i disegni Principe di Galles si fondono con le rose antiche inglesi e con tutti i fiori dei meravigliosi “Highgrove Gardens”.
Estasiata da cotanta bellezza (come può essere solo chi si trova di fronte a delle opere d’arte), ho concluso così il mio primo giorno ad Altaroma.

Fiori+Animalier?Altro combo vincente!

Fiori+Animalier? Altro combo vincente!
Eravate abituate a ravvivare il vostro outfit a tinta unita con un solo capo a fantasia? Osate pure: mix and match! Mescolate, cioè, stili diversi per creare look personalissimi ed originali: che ne dite, ad esempio, di accostare pois grandi a piccoli o righe orizzontali a verticali? Oppure stampe check a floreali? O ancora righe a pois, animalier a geometrie?
La lista è lunga e le combinazioni infinite…
E ricordate: più le fantasie stridono tra loro, più l’effetto “wow” è assicurato;)

MY ALTAROMA EXPERIENCE: 9TH JULY 2017

L’ultimo giorno di Altaroma ho deciso di dedicarlo, complice il caldo torrido, ad un’unica sfilata serale: quella dell’Accademia Koefia, rimastami nel cuore da quando anni fa vi frequentai il corso di portamento. In passerella una collezione basata sul “Denim”, nata dalla collaborazione con Imatex, azienda di eccellenza di tale tessuto, e Wash Italia, la lavanderia più importante del Centro. Il risultato? La valorizzazione del Made in Italy ed una nuova visione del “Blue Jeans”, che vanta una lunga storia alle spalle: utilizzato dapprima come abbigliamento da lavoro, divenuto poi simbolo di ribellione ed infine icona del casual e dello street style, è entrato prepotentemente nell’Alta Moda (apparì su Vogue già nel 1937) impreziosito da dettagli, ricami e molteplici trattamenti, senza però dimenticare la sua provenienza.
I quarantasei studenti del terzo anno si sono ispirati per le loro creazioni alla “strada”, primo vero tessuto connettivo di una civiltà in continua espansione nonché titolo del film che nel 1957 valse un Oscar al grande regista Fellini. Quest’ultimo seppe ricostruire magistralmente la cruda realtà di quanti (si pensi ai Gitani, ai Sinti ed ai circensi) trovarono il loro principale veicolo di espressione e di sostentamento proprio nella strada. Essa descrive ancora oggi il grande circo della vita e del quotidiano, come quello della Città Eterna, amata e maledetta.

Un racconto che parla dunque di Roma, dei suoi usi e costumi perché in fondo, si sa, tutte le strade vi ci portano.

MY ALTAROMA EXPERIENCE: 8TH JULY 2017

Il terzo giorno di Altaroma è iniziato percorrendo la Via della Seta con Erkan Çoruh: l’atteggiamento spirituale pervade l’intera collezione ed emerge una nuova figura nomadica sartoriale per la donna contemporanea. I profondi spacchi dei pantaloni creano volumi ampi e ariosi. I foulard hanno come fantasie fiamme di fuoco realizzate con i colori brillanti dell’arcobaleno, a rappresentare la visione di un miraggio all’alba nel deserto. A contrasto, i toni sbiaditi del bianco e le sfumature del nero.
“Caution Soocha Area!!” La collezione di SooJung Cha è un invito a rispettare il mondo in cui viviamo: ecco il perché della presenza del simbolo del “Pericolo Radiazioni”, che diventa un segno più generico dei rischi legati all’ambiente. “Caution” indica di prestare attenzione al nostro pianeta, di averne cura, di preservarlo. Nell’immaginario collettivo “Godzilla” è l’essenza stessa della paura determinata dallo strapotere della tecnologia, dell’uomo che risveglia forze pericolose. Ed infine ci sono i “Fiori”, simbolo della vita che nasce, della natura che riprende il suo corso, del lungo inverno che si conclude e della primavera che inizia.
La vita è fatta di sogni. E S.OGNI è anche il nome della collezione dei giovani talenti IED, composta da tutti pezzi a sé stanti, assemblabili, come in un magnetico stato REM (Rapid Eye Movement) ed adattabili all’umore del singolo momento. Spazio alle estreme sperimentazioni tra artigianalità ed high tech, ai ricami, alla ricerca tessile ed al trionfo di particolari.
Ed è subito sera…. Sulla passerella di “Fashion from The World by RMI – Ricerca Moda Innovazione” si sono alternate le creazioni di stilisti internazionali: Aiisha Ramadan ed il fondatore del brand AAVVA Vincenzo Visciglia, dagli Emirati Arabi; il designer di Gobi Uchral Amar Chief ed il creatore del marchio Goyo Amarjagal, dalla Mongolia; Alberto Tinga e Florival Mangoba, dal Mozambico; Rahma Hedhli, dalla Tunisia. Collezioni di cui mi hanno affascinato i dettagli artigianali, i ricami raffinati, i tessuti lussuosi, il design innovativo ed il loro indirizzarsi a donne cosmopolite differenti per età, nazionalità e personalità.

MY ALTAROMA EXPERIENCE: 7TH JULY 2017

7 Luglio 2017: una giornata ricca di sfilate.
L’Atelier dello stilista napoletano Gianni Molaro si trasforma per l’occasione in un giardino incantato dove, tra eleganti fenicotteri rosa, prendono vita piante di agave dal volto femminile. Gli abiti sono ottenuti da sapienti intrecci con tulle, iuta e mikado: hanno lavorazioni a spina, foglie che si trasformano come incredibili sculture in orli asimmetrici, colli sciallati, calzature sofisticate. Per una simbiosi indissolubile tra il mondo femminile e quello vegetale.
“Rewind”. Sabrina Persechino trae spunto dal movimento dell’acqua, dalla propagazione di onde circolari, piane e sferiche per i suoi abiti acqua marina con fili di perle e grafite sulle spalle, i vestiti ocra con pieghe rettilinee e parallele e i capi neri in velluto e seta. Una collezione sobria ed elegante all’insegna dell’indossabilità.
Un’esplosione di stelle nell’universo Couture di Rani Zakhem: un caleidoscopio di colori che si susseguono negli abiti scultorei in organza di chiffon, tulle e raso prezioso. Nelle guaine che avvolgono il busto, i toni del lillà e del ciclamino si illuminano di schizzi d’argento. Le stelle nel pieno del loro splendore sciamano sull’abito drappeggiato color girasole per poi oscurarsi nel vestito nero e riapparire in quello plissé. Il momento finale è tutto dedicato alla sposa, bianca come la neve ed attraversata da una tempesta di stelle.
“Il potere dei colori”. Lo sa bene il nuovo enfant prodige dell’Alta Moda Italiana Filippo Laterza, che realizza vere e proprie opere sartoriali utilizzando triple organze, bazar, duchesse, raso e mikado di seta pura e creando contrasti cromatici: rosso scarlatto e vermiglio, rosa cipria e shocking Schiaparelli, verde thè e menta, giallo lime e blu Kline, glicine e mauve.
E’ la volta di Efisio Marras, figlio del più celebre Antonio e dal 2017 Direttore Creativo della linea contemporary “I’M Isola Marras”, che per la Spring Summer 2018 si è ispirato all’eroina del film “Léon” Mathilda Lando e ai manga di Masamune Shirow, dando vita ad un mondo dove gli ideali romantici della gioventù incontrano l’estetica punk underground. Qui i bomber, i tessuti d’argento traforati e gli scarponi da combattimento sono abbinati senza attrito con camicie a righe, damasco di lusso e stampe floreali.
Dulcis in fundo, Renato Balestra: un nome, una garanzia. La sua “Princess Collection” nasce dal desiderio di far sentire tutte le donne come le principesse di una fiaba con abiti tunica impreziositi da raffinati ricami, vestiti color melograno in satin arricchiti da piccoli dettagli che ne evidenziano la linea. Il nero, l’anima della collezione, è ammorbidito da trasparenze e da inaspettati abbagli di giallo sole. Anche qui a calcare la scena per ultima è la sposa, regale e leggera come una nuvola grazie a rivoli di tulle sopra una cascata di ricami color acqua.
Il mio secondo giorno si è concluso così, con gli occhi pieni di bellezza.

MY ALTAROMA EXPERIENCE: 6TH JULY 2017

L’ho aspettata con ansia…alla fine è tornata, la mia Altaroma! Giovedì 6 Luglio si sono riaccesi i riflettori sulla nota kermesse che da anni allieta i modaioli della Capitale.
Tutto ha avuto inizio con la sfilata di Morfosis, brand finalista di “Who Is On Next? 2008” nato dall’estro di Alessandra Cappiello. Un mix di colori vitaminici e pastello, di linee rigorose e sinuose, di tessuti morbidi quali il tulle plumetille e forti come il lurex, in un racconto che riflette sul significato relativo e perciò mutevole di opinione ed estetica.
“Plus-Que-Parfait”: la ricerca ostinata della perfezione caratterizza invece la collezione Spring/Summer 2018 di Moi Multiple, brand di Anna Francesca Ceccon. La designer, traendo ispirazione dalla nonna Anna (donna rigorosa, forte, cinica, con un innato senso del bello e critica nei confronti di tutto ciò che non fosse “sublime”), destruttura gli abiti, le parure, i completi “ingessati” e sartoriali degli anni ’60 per ricostruirli secondo i canoni odierni. Dettagli iconici come fiocchi, broche, gioielli ed accessori personalizzano gli outfit. Una palette coloratissima propone abbinamenti inediti tra arancio, pesca, cedrata, rosa, menta, blu china, oro ed argento. L’effetto è solare, vivace ed ironicamente glam. Per una perfezione imperfettamente sofisticata.
Infine, Greta Boldini propone l’immagine onirica di un gruppo di cardinali in talare rossa che, disteso su un campo di grano, si gode il tepore del tramonto. Un quadro, questo, che rivela la duplice anima della collezione “Sussurri”, divisa tra il desiderio di naturalezza e serena lievità dei bucolici paesaggi fotografici di Franco Fontana ed il fascino per le fitte atmosfere della Roma labirintica e dalla bellezza decadente di Fellini e Sorrentino. Tale binomio dà vita ad un’eleganza semplificata in cui convivono solennità e leggerezza, tradizione e contemporaneità: abiti di ispirazione clericale si intersecano con outerwear tecnici; sartorialità e sportswear si incontrano. Anche la palette colori riprende il contrasto tra naturalezza e barocco: le sfumature calde dei paesaggi lucani di Franco Fontana si contrappongono alla solennità pontificia del rosso cardinale, dell’avorio e del nero. Gli abiti si rivestono di seta pura, tulle, passando per i pizzi macramè fino al fresco popeline. Il foulard è talora arricciato, a formare delicate mantelle; altre volte, invece, allaccia eleganti chemisier. Focus sulla borraccia, che da oggetto funzionale assurge ad inedito gioiello.
Una giornata breve ma intensa. La prima ventata di freschezza in questa calda Estate di Luglio.

Sfilata Mauro Gala@Residenza Lavernale

Una splendida location ed una sfilata di Alta Moda: ecco delineato il programma del mio Sabato pomeriggio ideale. Il 22 Aprile scorso, nel giardino dell’elegante Residenza Lavernale situata sul Colle Aventino, lo stilista Mauro Gala ha esibito le proprie creazioni. Con il Bastione del Sangallo che svettava superbo sullo sfondo (e dal quale era possibile godere di una magnifica vista su Roma), lungo la passerella allestita appositamente per l’evento si sono alternate leggiadre come Ninfe le modelle. Abiti da sposa e da sera, fluttuanti grazie al vento, hanno reso l’atmosfera ancora più suggestiva, quasi magica.
Per la Collezione Primavera/Estate 2017 lo stilista ha voluto ispirarsi alla pittura impressionista cogliendone le connessioni
con il contemporaneo. Il risultato? Una femminilità composta e consapevole.
Le sue creazioni rappresentano un sapiente mélange di vari elementi che riflettono
le diverse sfumature della grazia contemporanea. Linee nette sono rese
femminili da piccole curve che svelano le gambe o sfiorano le caviglie. Motivi floreali dal gusto orientale dominano le stampe.
Abiti Unici, gli abiti di Mauro Gala.

Inaugurazione Mostra Trama Aurunca

“In tutte le cose della Natura c’è qualcosa di meraviglioso” – affermava Aristotele. Lisa Tibaldi, nota stilista di abiti sartoriali di Alta Moda e Sposa, quel “qualcosa di meraviglioso” lo ha scovato in un cespuglio mentre passeggiava nella sua cara natia Terra Aurunca. Da qui l’idea di una mostra incentrata sulla “Stramma” (termine dialettale che indica appunto una pianta selvatica locale) e sull’antica arte con cui questa si lavora ad intreccio per realizzare cesteria, la cosiddetta “Trama Aurunca”. L’inaugurazione dell’esposizione, cui ho partecipato grazie al gentile invito di Antonio Falanga e Grazia Marino, si è svolta Venerdì 10 Marzo alle 17.30. Ciò che mi ha atteso all’interno del Museo delle Civiltà é stato un breve ma intenso percorso sensoriale dove attraverso musiche, aromi, immagini ed originali manufatti si rivive l’emozione del territorio in chiave fashion. Perché “a volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni”. Via libera dunque ad abiti, gioielli, cinture, borse, cappelli. Tutti di Stramma. E tutti rigorosamente Made in Italy. Già, perché il nostro è un paese meraviglioso, che rimane nella mente di ogni visitatore per un’infinità di motivi, tra cui l’incantevole bellezza della Natura che la rende addirittura fonte di ispirazione. Il Parco dei Monti Aurunci ne costituisce un esempio…e chissà che la passeggiata virtuale all’interno del Museo non si traduca ben presto in una bella gita!

 

Fashion Connection Lounge 3.0. Designers Vs Bloggers

Fashion Connection Lounge 3.0: la celebre manifestazione ideata da Stylebook e dedicata alla valorizzazione dei giovani talenti del fashion design si è tenuta Sabato 4 Marzo all’Os Club. Nella suggestiva location a due passi dal Colosseo, scelta anche questa volta per l’occasione, hanno sfilato, sotto la direzione artistica di Federica Bernardini e l’occhio vigile ed attento delle blogger, le creazioni di otto stiliste. Leitmotiv? Il TAO cinese, considerato il flusso vitale che scorre incessantemente attraverso l’intero cosmo e che ha dato origine a tutto, il cui ordine naturale è mantenuto in vita dai due celebri principi opposti e complementari Yin e Yang.
Ad aprire le danze Myriam Lo Prete, che ha interpretato il tema con la sua collezione “Reborn” ispirata al folk coreano. Oriente ed Occidente si incontrano attraverso contrasti di tessuti, sovrapposizioni di leggerezze e geometrie e la reinterpretazione di ricamo tradizionale e patchwork.
Un mix di orientale tradizionale e urban rock, invece, per Valentina Pagliacci: da una parte abiti ispirati alle Mille e una Notte, con i colori della sabbia e dei tramonti, dall’altra una Lolita dark. Dulcis in fundo l’abito da sposa in pizzo e raso, reso divertente da palloncini di stoffa.
Si può scovare la bellezza in oggetti e materiali in disuso? Harriet Lind, animata da una profonda passione per la trasformazione, ci è riuscita, donando loro nuova vita e rendendoli protagonisti della sua collezione: le cerniere diventano gioielli e gli orologi rotti riprendono il loro ticchettio sotto forma di collane.
Che dire di Pinda Kida? Conosciuta nella scorsa edizione del Fashion Connection Lounge, quest’anno insieme all’associazione NIBI ha voluto presentare “Sharing Dreams”, che si contraddistingue per gli abiti semplici ma dai tessuti pregiati. A farla da padrone il bianco e il nero, colori opposti che si incontrano in una nuova armonia.
Emanuela Zanchetta si rivolge ad una donna femminile, casual ma sempre elegante, che trasmette le proprie emozioni e i propri sogni. In ogni sua creazione c’è un tocco di rosso, simbolo di passione, gioia e potere ma anche pericolo; i suoi disegni diventano abiti da indossare e quadri da mostrare.
La donna di Maria Cristina Vespaziani è invece libera e indipendente; lascia il segno attraverso capi dai materiali preziosi e dalle forme originali, in un mix di fantasie e tessuti.
“Eye X Ray”. Lucrezia Rinaldi unisce tradizione ed innovazione con la sua collezione ispirata alla capacità dei raggi X di vedere oltre rispetto agli occhi, rivelando la vera essenza dell’essere umano: texture e dettagli richiamano le strutture interne dell’uomo, la trasparenza delle immagini radiografiche e la tipica luce dei raggi X.
Infine Marcella Milano, sponsor del Fashion Connection Lounge, ha presentato “Peace”, un equilibrio perfetto di colori, linee ed eleganza: pregiate fashion bags con il simbolo di Ying e Yang per donne pratiche, eleganti o retrò, sempre uniche e speciali.
Otto stiliste dunque, otto storie da raccontare e cinque blogger pronte ad intervistarle. Sì, perché Fashion Connection Lounge non è la solita sfilata ma un evento coinvolgente, incentrato sul confronto costruttivo.
Quest’anno lo show è stato moderato da una presentatrice d’eccezione, Elena Travaini, ballerina affetta da una grave disabilità visiva, nota al grande pubblico per la sua partecipazione come ospite a “Ballando con le Stelle 2016” insieme al suo compagno di danza e di vita Anthony Carollo. Con lui ha fondato “Blindly Dancing – Danzare ad occhi chiusi”, associazione che si pone l’obiettivo di far vivere a tutti un’esperienza di danza al buio come metodo per abbattere le proprie paure, immergendosi per alcune ore nel mondo delle persone non vedenti.
I miei complimenti vanno a lei, anzitutto per la sua grande forza, ma anche per l’allegria e la spigliatezza che ha saputo dimostrare nel suo ruolo da conduttrice. E ovviamente a Stylebook e a tutti i protagonisti del Fashion Connection Lounge.
Grazie Federica Bernardini, Carlo Max e Claudia Giordano…ed arrivederci alla prossima edizione!

MY ALTAROMA—>29TH JANUARY 2017

Altaroma, quarto ed ultimo giorno. Comincia Edithmarcel con una collezione che gioca su un’idea di impossibile compostezza, caratterizzata da stratificazioni e ripetizioni e da contorni volutamente appannati. Segno distintivo del brand il mix di materiali diversi, spesso opposti: panni morbidi neri, verde bottiglia e zucca si mescolano a tessuti movimentati, glitterati, gessati o a pois. Presenti anche jeans, gabardine di cotone e organza leggera. L’equilibrio di ogni outfit fuoriesce dai diversi livelli visivi che ogni singolo capo costruisce con gli altri: ampi pantaloni, giacche e felpe corte in vita e camicie con polsi oversize; lunghi soprabiti e pantaloni cropped; completi ora morbidi, ora più aderenti, che trasmettono una diversa immagine di compostezza e di rigore.
Sempre alla ricerca, sempre in movimento: questa la vera anima di Miahatami. Protagonisti indiscussi della collezione il deserto ed i popoli che hanno fatto del viaggiare la loro filosofia di vita, i Nomadi iraniani. I colori sono dunque caldi: rosso, bordeaux, cammello, giallo e blu, cui si aggiunge per la prima volta il nero, simboleggiante le tende e le cappe dei Pastori Ghashghai. Elemento imprescindibile l’eleganza, che oltrepassa gli schemi e si esprime attraverso volumi femminili, gonne con spacco laterale e frange che nascondono l’apertura, pantaloni che sembrano gonne, mini abiti con spalline strutturate e camicie con maniche a sbuffo, cappotti in puro cammello e felpe ricamate. Immancabili le caratteristiche colorazioni a mosaico. A completare il look un’inedita linea di calzature anch’essa ispirata al mondo ed alla cultura dei nomadi: pelle, nappa e canvas con dettagli ricamati a filo.
Abbandono di decorativismo, colori piatti e linee a favore di astrattezza, essenzialità e geometricità. La donna Parden’s, senza rinunciare alla propria femminilità, inizia ad esprimere con forza una personalità decisa, anticonformista, sofisticata. Le silhouette si allungano. Linee geometriche arrotondate tipicamente barocche lasciano spazio a geometrie asciutte. In un gioco costante di proporzioni si intersecano asimmetrie, sovrapposizioni e blocchi di colore. Le tonalità sono decise, veloci, primarie: giallo, rosso, blu, verde, fucsia, viola. Tutto è determinato, dinamico, rapido, attuale.
Vintage glamour e contemporaneità acida. Le silhouette di Arnoldo Battois si restringono attorno alle gambe avvolgendo il corpo e si esasperano sulla schiena, definita da volumi iper-costruiti, su cui si innestano maniche ampie che partono da spalle piccole ed arrotondate. Scimmie, flamingo, dettagli architettonici veneziani e peonie attraversano la collezione. Lane double e panni pastello si uniscono a satin e cotoni neri, interrotti da inattese incursioni di pelliccia in lurex. La nota attenzione dello stilista per i dettagli si rinviene nelle spalle a scatola dei capispalla, su cui si innestano borse piccole come mostrine militari, che improvvisamente diventano gioielli e si intrecciano a bottoni vintage dai riflessi peltro e oro.
Mancherai, Altaroma, per l’aria di moda che si respirava sin dal primo istante in cui facevo ingresso nell’ex caserma, per i tuoi ritmi frenetici, per la cura nel look dimostrata da tutti i tuoi partecipanti, per quell’intensa passione che ogni volta anima e lega persone anche molto distanti tra loro, perché sai come valorizzare i giovani talenti e ti riconfermi porto sicuro per gli stilisti già rodati. E poi, diciamoci la verità, rendi Roma una città più bella ed incredibilmente fashion! Arrivederci a Luglio.

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