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MY ALTAROMA—>28TH JANUARY 2017

Il mio terzo giorno ad Altaroma inizia così: con un viaggio introspettivo e surrealista. Ad accompagnarmi Lulù ed Anna Poletti, menti creative di Melampo. La loro collezione Autunno/Inverno 2017-2018 è frutto della contaminazione di vari luoghi, stili e materiali. Tartan scozzese, colli vittoriani e dettagli edoardiani si incontrano con il barocco spagnolo e gli animali mitologici delle chiese gotiche francesi. Il cotone maschile di tessiture da camiceria si accosta alla mussola di seta, alla lana tartan ed al pizzo chantilly; il velluto delavè si combina con il tessuto tappezzeria. Focus della collezione la dicotomia tra un sopra strutturato, la camicia, ed un sotto morbido e fluido.
Dopo Melampo, è la volta dei giovani talenti dell’Accademia Costume e Moda, che hanno visto sfilare le loro creazioni davanti ad una giuria composta da alcune delle più importanti figure della moda internazionale. I premi assegnati dimostrano quanto nel nostro Paese ci siano elementi validi, e ciò ci rincuora, alimentando la nostra fiducia nel futuro.
Si prosegue con Morfosis, brand finalista di “Who Is On Next? 2008”, nato dall’estro di Alessandra Cappiello. Alla base della collezione, l’”imperfezione”. Solo la consapevolezza di essere incompiuti ci permette di raggiungere la serenità e di esaltare la nostra individualità. Le donne di Morfosis sono eclettiche, libere di esprimersi in tutte le possibili forme di femminilità, da quella pura a quella androgina. Così, camicie floreali in chiffon o crepe cady e pants rock riescono a pervenire ad un equilibrio grazie ad inserti in pizzo e tulle; capispalla in raso di lana dalla silhouette precisa si sovrappongono a vestiti di seta e pantaloni svasati… Ecco trovata, dunque, la perfezione nell’imperfezione.
Sabrina Persechino, invece, ci presenta la sua collezione Primavera/Estate 2017, ispirata alla “jaali”, pietra perforata o grata con un motivo ornamentale ottenuto usando calligrafia e geometria. La rinveniamo nel macramè degli abiti bianchi dalle forme lineari e pulite, che lascia intravedere la silhouette esaltandone la femminilità. Dai raggi che si formano con il passaggio della luce attraverso la jaali deriva l’idea del tessuto filigrana oro, colore che si rivela essere il grande protagonista della collezione e che ha il compito di unire e vivacizzare qualsiasi tipo di outfit. Immancabile il nero, tratto distintivo della stilista.
Dopo un passaggio a Villa Brasini per ammirare la mostra “Gianni Versace Inspiration” di Marina Corazziari & Friends, rientro all’ex caserma per assistere alla sfilata di Camillo Bona, incentrata sul bianco, che rievoca purezza, divino, eternità del bello. Il riferimento è all’Alta Moda e a Roma: i panneggi ed i plissè usati sui tessuti pesanti, come lana e cachemire, o sui leggerissimi lini, gli chiffon e la raffia richiamano infatti le architetture della Città Eterna. Lo stilista nutre la speranza che recuperino presto il loro antico splendore. L’eleganza dello Stile italiano viene da lui reinterpretata e proposta attraverso il certosino lavoro che vuole solo il fatto a mano, come dimostrano le complesse applicazioni tessili. Il bianco è dunque il colore primario della collezione, che si mescola però al rosa, al giallo, al verde acqua ed al celeste. L’ultima uscita è dedicata alla sposa, un solo capo esclusivo come da tradizione dello stilista.
Dulcis in fundo la collezione di Renato Balestra, eleganza allo stato puro! Lentamente sboccia la primavera: fiori e volutè di piccolissimi ventagli plissé in taffettas e chiffon ornano giacche ed abiti di una sontuosa principessa delle favole. E la sposa è una regina in candido mikado e pizzo chantilly con i capelli adornati da una cascata di fiori bianchi.
Dall’atmosfera fiabesca al brusco ritorno alla realtà: anche questo terzo giorno di Altaroma è giunto al termine.

MY ALTAROMA—>27TH JANUARY 2017

Giorno 2, ore 12, sfilata Brognano. Lo stilista, vincitore del concorso “Who is on the next?” dello scorso anno, propone per la Primavera/Estate 2017 una collezione fondata sulla street-couture romantica e sulla femminilità eclettica: le sue ragazze attingono al guardaroba maschile, arricchendolo con maxi fibbie gioiello e capi fluo degli anni Ottanta; alternano vestiti lunghi a minigonne, pantaloni ampi a silhouette aderenti, romantici pizzi a tessuti tecnici. Un vero e proprio inno alla libertà!
Ore 13, sfilata Rani Zakhem, che rende omaggio alla grande Dalida e agli anni della Disco con una collezione all’insegna dell’eleganza, della sensualità, dei colori e della lucentezza. Abiti che lasciano la schiena scoperta, impreziositi da pietre e cristalli, oppure a sirena con scollature asimmetriche e ricami floreali, o ancora vestiti da cocktail mini, maniche a pipistrello e gonne corte e danzanti per una notte di pura follia e divertimento allo Studio 54.
E’ la volta di Portugal Fashion, ore 15, sfilata collettiva di tre designer portoghesi. Calcano la passerella dapprima le modelle di Pè de Chumbo, le cui collezioni hanno come tratto distintivo lo sviluppo dei materiali in un processo che concilia tradizione ed innovazione. Per l’Autunno/Inverno 2017-2018, in particolare, si è pensato a pizzo e lurex per i party e a mix di colori e righe per abiti e tute in maglia casual. Seguono le creazioni di Estelita Mendonca, attraverso cui lo stilista cerca sempre di rendere nota la propria opinione sul mondo (i suoi loghi rimandano difatti ai recenti avvenimenti politici). La maggior parte dei suoi materiali è riciclata, come le coperte utilizzate per traslochi e ristrutturazioni o i sacchi a pelo. Sembra voler spronare i giovani a viaggiare molto ed a tenersi costantemente informati. Infine, la collezione di Susanna Bettencourt “Wear’art”, ispirata ad Instagram e basata sulla visione geometrica di un nuovo mondo nonchè sulla fusione di tecnologia ed artigianalità.
Ore 16, Giada Curti incanta tutti al St. Regis Hotel con la sua collezione “Secret Garden”, che onora la bellezza della donna, una preziosa regina moderna. Parola d’ordine “combinazione”, di giacche e lunghi abiti, di materiali e tessuti (mikado di seta, voile stampati con motivi floreali e pailettes).
Un salto all’Accademia Koefia per ammirare i cappelli di Patrizia Fabri ed alcuni allievi “all’opera” per poi assistere, all’interno della Coin Excelsior, alla suggestiva performance artistica di dodici modelle danzatrici professioniste con indosso le creazioni di NO KA ‘OI, giovane brand di action couture, e Giannico, talentuoso designer di calzature. Perché la donna di oggi è attiva, sportiva ed immancabilmente glamour.
Ed ecco che il tempo è volato troppo in fretta e si è concluso anche questo magico ed intenso secondo giorno di Altaroma.

MY ALTAROMA—>26TH JANUARY 2017

In principio furono falene e bambù.
Così si è aperto il sipario su quel grandioso spettacolo che è Altaroma, la celebre fashion week romana che si tiene ogni anno a Gennaio e a Luglio. Alle 15, nell’ex caserma di Via Guido Reni, a due passi dal Maxxi, hanno fatto per prime ingresso sulla passerella le modelle di Greta Boldini. Donne protagoniste che, come falene, non hanno paura di buttarsi nel fuoco della vita. Sono energiche, determinate, pronte a conquistare il mondo con la loro bellezza e la raffinata sensualità (basti osservare le gonne plissettate, gli abiti che sfiorano dolcemente le caviglie, i tulle ricamati, i pizzi, gli chiffon…). In tutta la collezione riecheggiano fortemente gli anni Quaranta, dal capospalla rubato dal guardaroba maschile (must-have assoluto la storica giacca Barbour rivisitata) ai vetri neri ed ai cristalli trasparenti applicati sui capi, che rievocano i lampadari delle abitazioni borghesi dell’epoca. Anche i colori sono decisi, caldi e drammatici allo stesso tempo: antracite, tangerine, chianti, muschio, glicine, petrolio, fino ai rosa più violenti.
L’immagine di donna forte viene ripresa anche da Marianna Cimini, che la paragona al bambù. Questa pianta infatti, benché esile e delicata nell’aspetto, nasconde in realtà salde radici ed è considerata dalla cultura giapponese simbolo di tenacia, vitalità ed equilibrio. Come il bambù, la donna fa della propria fragilità una forza. E’ una sognatrice che però non perde di vista la realtà. Non si tratta di rigide opposizioni: elementi tra loro antitetici si combinano in un equilibrio armonico, come testimoniano il rosso bordeaux di cotoni e velluti percorso dalla vitalità della terra da cui si innalzano imponenti i fusti di bambù, il blu china del cielo rallegrato da brillanti colibrì, le forme essenziali ed austere addolcite da nastri e fiocchi.
E’ volto così al termine il mio primo giorno di Altaroma che, seppur breve, ha saputo riempirmi di meravigliose emozioni.

FUR FOREVER!

È arrivato il freddo, via libera alla pelliccia! Vera o ecologica che sia, si riconferma anche quest’anno una delle protagoniste indiscusse dell’inverno (accessori compresi!). Qual é il segreto del suo successo? Anzitutto, la possibilità di apparire belle ed eleganti e sentirsi allo stesso tempo al caldo ed al riparo dal gelo senza sembrare necessariamente un “Omino Michelin”! In secondo luogo, il prezzo accessibile a tutte, dato che si tratta di un capo proposto ormai anche dalle catene low-cost, lontano dall’essere dunque solo un privilegio delle amanti del lusso. Nera, neutra, colorata, lunga, corta, sotto forma di cappottino o gilet…non c’è che l’imbarazzo della scelta! Da sfoggiare non solo di sera o ad un evento galante ma anche durante il giorno e con i jeans.

Pronte ad affrontare il freddo con glamour?:)


Inaugurazione KTI STORE ROMA

“Open é quando decidi di essere quello che sei e non quello che gli altri vorrebbero tu fossi”. In queste parole cosí veritiere mi sono imbattuta mentre facevo ingresso nel nuovo store di Kristina Ti, inaugurato il 16 Novembre scorso in Via Vittoria a Roma, dopo Milano, Torino, Forte dei Marmi e Porto Cervo. Parole che esprimono appieno il senso di “Open”, la collezione FW2016/2017. Una libertà di pensiero, di espressione e un’apertura totale della mente che si traducono in sapienti mix di eleganza e sport, come le tute in pizzo, raso e georgette di seta. Garze e lane si mescolano sulla pelle. Fake fur e pizzo ricamato si incontrano. Tessuti leggeri e pesanti sono combinati per creare outfit unici. Lungo e corto non litigano, anzi…i volumi sono morbidi e sensuali, grazie anche a contrapposizioni di “vedo e non vedo” ottenute con tagli sartoriali. I contrasti di colore sono appianati per lasciare spazio alle sfumature: nude, rosa, crema e bianco ma anche bordeaux, ottanio (sublime la gonna indossata dalla stilista) e nero. Sneakers e tacchi corrono sulla stessa strada: le prime vengono reinterpretate mixando i vari tessuti, i secondi sono caratterizzati da un intreccio che ricorda le ali di un gabbiano. Quale animale migliore per rappresentare la collezione? Insomma…”Open” é la capacità di manifestare liberamente la propria creatività e di conciliarla allo stesso tempo con le molteplici e variegate esigenze degli altri. Cristina Tardito ci è riuscita perfettamente.

Roma Fashion White 2016

La sposa sfila in Chiesa! Nella meravigliosa quanto suggestiva San Paolo Entro Le Mura. É riuscito in una simile impresa il fashion producer Antonio Falanga, ideatore di “Roma Fashion White“, manifestazione che il 14 Novembre ha festeggiato i 10 anni del suo successo. Un evento, prodotto dalla Together Eventi Comunicazione, organizzato in collaborazione con la P&G Events di Grazia Marino e condotto dalla celebre giornalista di moda Cinzia Malvini, che si é aperto con un’ospite d’eccezione, Giada Curti del rinomato Atelier Curti, da anni punto di riferimento nel settore, anche a livello internazionale (lo scorso Ottobre le sue creazioni hanno incantato Dubai, sede della prestigiosa Huawei Arab Fashion Week). Abiti con dettagli in pizzo, ricami e diademi di fiori sui capelli per una sposa neoromantica, immersa in un’atmosfera squisitamente bucolica. Romantiche sono anche le creazioni di Mauro Gala, dalle linee pulite, realizzate in tessuti quali chiffon, tulle, charmeuse e georgette, per una sposa elegante e raffinata. Novitá assoluta di questa edizione di “Roma Fashion White”, la capsule-collection del brand aretino “Catene Intrecci d’Autore”, dedicata a sciarpe e cinture gioiello, ottenute dall’intreccio di fili sottilissimi e catene in argento. Perché se é vero che il capo più importante in un matrimonio é l’abito, anche gli accessori non sono da meno, avendo il non facile compito di impreziosire la donna senza appesantirla. Tra i protagonisti della manifestazione anche l’Accademia di Moda Sitam di Lecce, coordinata dalla Direttrice Stefania Cardellicchio: abiti con applicazioni in PLA (polimero derivato da piante come mais, grano o barbabietola) per una donna raffinata, semplice, rigorosa…e con un occhio all’ambiente. Infine, da ultimo ma non meno importante, lo stilista Gian Paolo Zuccarello, che ha presentato dapprima una donna misteriosa e sensuale, con il volto coperto da una maschera e vestita di abiti che svelano le linee del corpo, per poi lasciare spazio ad una sposa “preziosa”, come d’altronde sono i tessuti utilizzati: pizzi, organza e lo chiffon più esclusivo.
Nel corso dell’evento é stato conferito anche il “Premio alla Carriera ed alle Professioni Moda”, altra iniziativa di successo di Antonio Falanga, volta a rendere omaggio ai principali protagonisti del fashion system.
Il tutto si é concluso con brindisi e torta.
Che dire? Come ci ha fatto notare Cinzia Malvini, l’Istat ha registrato un aumento significativo dei matrimoni, per la prima volta dopo ben 8 anni: una notizia che allieta atelier di abiti da sposa, e non solo… E allora, sposine d’Italia, non avete che l’imbarazzo della scelta!

“Fendi Roma-The Artisans of Dreams”

Un pomeriggio di Ottobre all’insegna dell’eleganza e della pellicceria ma anche dei colori e dell’allegria…in due parole “Fun Fur“! D’altra parte, è questo il significato del celebre logo con la doppia F di Fendi che, per festeggiare il novantesimo anniversario dalla sua fondazione, ha organizzato dal 9 Luglio al 5 Novembre la mostra “Fendi Roma-The Artisans of Dreams” al Palazzo della Civiltà Italiana all’Eur, suo nuovo headquarter. Un percorso espositivo che si snoda attraverso varie sale: quella cinematografica, dove viene proiettato un breve ma esauriente video della storia del marchio, seguita dalla stanza con tavole di pelliccia sulle pareti. La vera sorpresa (che rivela, tra l’altro, l’animo “fun” di Fendi!) è, però, la camera interamente composta di specchi, con centinaia di coloratissimi Bag Bugs! Come non resistere alla tentazione di scattare foto da qualsiasi angolazione, circondati da Furry Monsters, Abcharms e sotto lo sguardo attento di tanti piccoli Karlito? Segue poi la sala-atelier dove è possibile osservare gli “Artisans of Dreams” in azione…veri e propri “artigiani di sogni”, capaci di tradurre le varie idee stilistico-creative in splendide realtà! Dopo aver provato il piacere di accarezzare un gigantesco rullo di visone (che rievoca quello più famoso ma sicuramente meno prezioso del “Car Wash”), ecco davanti a noi un’enorme e morbida tenda, collocata a mo’ di sipario, pronta a svelarci i capi e le borse che hanno fatto la storia della moda e del cinema. Un’altra sala cinematografica ci attende con la proiezione della celebre e magica sfilata tenutasi la scorsa Estate “nella” Fontana di Trevi, restaurata di recente proprio dalla Maison. Al termine del percorso, la possibilità di sfogliare le pagine del libro “Fendi Roma“, in cui sono racchiusi i 90 anni del rinomato marchio.

Che dire? Un’esposizione affascinante dall’inizio alla fine, mai noiosa, un’esperienza unica, che coinvolge vista e tatto. Sono andata a dormire con la mente ancora piena di “sogni”, al mio risveglio….vedevo solo Karlito!!

Fashion Connection Lounge. Designers vs Bloggers

Il “trionfo della gioventù” nella serata capitolina del 23 Luglio (seconda edizione del Fashion Connection Lounge, organizzata da Stylebook) che ha visto protagonisti da una parte nove fashion designers con le loro creazioni e dall’altra le fashion bloggers (tra cui la sottoscritta, insieme a Lucrezia Fausti, Laura Limone, Francesca Laragione e Mariateresa Castelluccio, coordinate dalla bravissima Claudia Giordano) pronte, microfono alla mano, ad intervistarli, per scoprire cosa si nasconde dietro un “semplice” abito o accessorio di moda. Sacrifici, scelte in controtendenza, ore ed ore di lavoro alleggeriti, però, da una forte passione e da altrettanta determinazione. Il risultato? Vere e proprie opere d’arte: l’attenzione per i dettagli di Emanuela Forte, la fusione delle culture occidentale ed africana di Lucilla Ferretti e di Pinda Kida, il romanticismo della collezione di Hilda Falati, le forme architettoniche di Marina Margaryan, la grinta delle donne di Erica Iodice e Raffaele Stoico, l’eleganza e la classe degli abiti di Federico Mameli, il recupero di antiche tecniche di tessitura e ricamo da parte di Tiziana Giovaruscio nella realizzazione dei suoi gioielli….sono solo alcune delle caratteristiche delle creazioni di questi nove giovani stilisti pieni di talento. Gli altri particolari lascio scoprirli a voi nelle splendide immagini delle sfilate, realizzate da David Cirese/ Carlo Max. Un ringraziamento speciale va a Federica Bernardini, fondatrice di Stylebook, che mi ha permesso di partecipare attivamente a questo evento, di cui attendo speranzosa la terza edizione. Che la moda sia con noi:)

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