Luglio 2017

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MY ALTAROMA EXPERIENCE: 9TH JULY 2017

L’ultimo giorno di Altaroma ho deciso di dedicarlo, complice il caldo torrido, ad un’unica sfilata serale: quella dell’Accademia Koefia, rimastami nel cuore da quando anni fa vi frequentai il corso di portamento. In passerella una collezione basata sul “Denim”, nata dalla collaborazione con Imatex, azienda di eccellenza di tale tessuto, e Wash Italia, la lavanderia più importante del Centro. Il risultato? La valorizzazione del Made in Italy ed una nuova visione del “Blue Jeans”, che vanta una lunga storia alle spalle: utilizzato dapprima come abbigliamento da lavoro, divenuto poi simbolo di ribellione ed infine icona del casual e dello street style, è entrato prepotentemente nell’Alta Moda (apparì su Vogue già nel 1937) impreziosito da dettagli, ricami e molteplici trattamenti, senza però dimenticare la sua provenienza.
I quarantasei studenti del terzo anno si sono ispirati per le loro creazioni alla “strada”, primo vero tessuto connettivo di una civiltà in continua espansione nonché titolo del film che nel 1957 valse un Oscar al grande regista Fellini. Quest’ultimo seppe ricostruire magistralmente la cruda realtà di quanti (si pensi ai Gitani, ai Sinti ed ai circensi) trovarono il loro principale veicolo di espressione e di sostentamento proprio nella strada. Essa descrive ancora oggi il grande circo della vita e del quotidiano, come quello della Città Eterna, amata e maledetta.

Un racconto che parla dunque di Roma, dei suoi usi e costumi perché in fondo, si sa, tutte le strade vi ci portano.

MY ALTAROMA EXPERIENCE: 8TH JULY 2017

Il terzo giorno di Altaroma è iniziato percorrendo la Via della Seta con Erkan Çoruh: l’atteggiamento spirituale pervade l’intera collezione ed emerge una nuova figura nomadica sartoriale per la donna contemporanea. I profondi spacchi dei pantaloni creano volumi ampi e ariosi. I foulard hanno come fantasie fiamme di fuoco realizzate con i colori brillanti dell’arcobaleno, a rappresentare la visione di un miraggio all’alba nel deserto. A contrasto, i toni sbiaditi del bianco e le sfumature del nero.
“Caution Soocha Area!!” La collezione di SooJung Cha è un invito a rispettare il mondo in cui viviamo: ecco il perché della presenza del simbolo del “Pericolo Radiazioni”, che diventa un segno più generico dei rischi legati all’ambiente. “Caution” indica di prestare attenzione al nostro pianeta, di averne cura, di preservarlo. Nell’immaginario collettivo “Godzilla” è l’essenza stessa della paura determinata dallo strapotere della tecnologia, dell’uomo che risveglia forze pericolose. Ed infine ci sono i “Fiori”, simbolo della vita che nasce, della natura che riprende il suo corso, del lungo inverno che si conclude e della primavera che inizia.
La vita è fatta di sogni. E S.OGNI è anche il nome della collezione dei giovani talenti IED, composta da tutti pezzi a sé stanti, assemblabili, come in un magnetico stato REM (Rapid Eye Movement) ed adattabili all’umore del singolo momento. Spazio alle estreme sperimentazioni tra artigianalità ed high tech, ai ricami, alla ricerca tessile ed al trionfo di particolari.
Ed è subito sera…. Sulla passerella di “Fashion from The World by RMI – Ricerca Moda Innovazione” si sono alternate le creazioni di stilisti internazionali: Aiisha Ramadan ed il fondatore del brand AAVVA Vincenzo Visciglia, dagli Emirati Arabi; il designer di Gobi Uchral Amar Chief ed il creatore del marchio Goyo Amarjagal, dalla Mongolia; Alberto Tinga e Florival Mangoba, dal Mozambico; Rahma Hedhli, dalla Tunisia. Collezioni di cui mi hanno affascinato i dettagli artigianali, i ricami raffinati, i tessuti lussuosi, il design innovativo ed il loro indirizzarsi a donne cosmopolite differenti per età, nazionalità e personalità.

MY ALTAROMA EXPERIENCE: 7TH JULY 2017

7 Luglio 2017: una giornata ricca di sfilate.
L’Atelier dello stilista napoletano Gianni Molaro si trasforma per l’occasione in un giardino incantato dove, tra eleganti fenicotteri rosa, prendono vita piante di agave dal volto femminile. Gli abiti sono ottenuti da sapienti intrecci con tulle, iuta e mikado: hanno lavorazioni a spina, foglie che si trasformano come incredibili sculture in orli asimmetrici, colli sciallati, calzature sofisticate. Per una simbiosi indissolubile tra il mondo femminile e quello vegetale.
“Rewind”. Sabrina Persechino trae spunto dal movimento dell’acqua, dalla propagazione di onde circolari, piane e sferiche per i suoi abiti acqua marina con fili di perle e grafite sulle spalle, i vestiti ocra con pieghe rettilinee e parallele e i capi neri in velluto e seta. Una collezione sobria ed elegante all’insegna dell’indossabilità.
Un’esplosione di stelle nell’universo Couture di Rani Zakhem: un caleidoscopio di colori che si susseguono negli abiti scultorei in organza di chiffon, tulle e raso prezioso. Nelle guaine che avvolgono il busto, i toni del lillà e del ciclamino si illuminano di schizzi d’argento. Le stelle nel pieno del loro splendore sciamano sull’abito drappeggiato color girasole per poi oscurarsi nel vestito nero e riapparire in quello plissé. Il momento finale è tutto dedicato alla sposa, bianca come la neve ed attraversata da una tempesta di stelle.
“Il potere dei colori”. Lo sa bene il nuovo enfant prodige dell’Alta Moda Italiana Filippo Laterza, che realizza vere e proprie opere sartoriali utilizzando triple organze, bazar, duchesse, raso e mikado di seta pura e creando contrasti cromatici: rosso scarlatto e vermiglio, rosa cipria e shocking Schiaparelli, verde thè e menta, giallo lime e blu Kline, glicine e mauve.
E’ la volta di Efisio Marras, figlio del più celebre Antonio e dal 2017 Direttore Creativo della linea contemporary “I’M Isola Marras”, che per la Spring Summer 2018 si è ispirato all’eroina del film “Léon” Mathilda Lando e ai manga di Masamune Shirow, dando vita ad un mondo dove gli ideali romantici della gioventù incontrano l’estetica punk underground. Qui i bomber, i tessuti d’argento traforati e gli scarponi da combattimento sono abbinati senza attrito con camicie a righe, damasco di lusso e stampe floreali.
Dulcis in fundo, Renato Balestra: un nome, una garanzia. La sua “Princess Collection” nasce dal desiderio di far sentire tutte le donne come le principesse di una fiaba con abiti tunica impreziositi da raffinati ricami, vestiti color melograno in satin arricchiti da piccoli dettagli che ne evidenziano la linea. Il nero, l’anima della collezione, è ammorbidito da trasparenze e da inaspettati abbagli di giallo sole. Anche qui a calcare la scena per ultima è la sposa, regale e leggera come una nuvola grazie a rivoli di tulle sopra una cascata di ricami color acqua.
Il mio secondo giorno si è concluso così, con gli occhi pieni di bellezza.

MY ALTAROMA EXPERIENCE: 6TH JULY 2017

L’ho aspettata con ansia…alla fine è tornata, la mia Altaroma! Giovedì 6 Luglio si sono riaccesi i riflettori sulla nota kermesse che da anni allieta i modaioli della Capitale.
Tutto ha avuto inizio con la sfilata di Morfosis, brand finalista di “Who Is On Next? 2008” nato dall’estro di Alessandra Cappiello. Un mix di colori vitaminici e pastello, di linee rigorose e sinuose, di tessuti morbidi quali il tulle plumetille e forti come il lurex, in un racconto che riflette sul significato relativo e perciò mutevole di opinione ed estetica.
“Plus-Que-Parfait”: la ricerca ostinata della perfezione caratterizza invece la collezione Spring/Summer 2018 di Moi Multiple, brand di Anna Francesca Ceccon. La designer, traendo ispirazione dalla nonna Anna (donna rigorosa, forte, cinica, con un innato senso del bello e critica nei confronti di tutto ciò che non fosse “sublime”), destruttura gli abiti, le parure, i completi “ingessati” e sartoriali degli anni ’60 per ricostruirli secondo i canoni odierni. Dettagli iconici come fiocchi, broche, gioielli ed accessori personalizzano gli outfit. Una palette coloratissima propone abbinamenti inediti tra arancio, pesca, cedrata, rosa, menta, blu china, oro ed argento. L’effetto è solare, vivace ed ironicamente glam. Per una perfezione imperfettamente sofisticata.
Infine, Greta Boldini propone l’immagine onirica di un gruppo di cardinali in talare rossa che, disteso su un campo di grano, si gode il tepore del tramonto. Un quadro, questo, che rivela la duplice anima della collezione “Sussurri”, divisa tra il desiderio di naturalezza e serena lievità dei bucolici paesaggi fotografici di Franco Fontana ed il fascino per le fitte atmosfere della Roma labirintica e dalla bellezza decadente di Fellini e Sorrentino. Tale binomio dà vita ad un’eleganza semplificata in cui convivono solennità e leggerezza, tradizione e contemporaneità: abiti di ispirazione clericale si intersecano con outerwear tecnici; sartorialità e sportswear si incontrano. Anche la palette colori riprende il contrasto tra naturalezza e barocco: le sfumature calde dei paesaggi lucani di Franco Fontana si contrappongono alla solennità pontificia del rosso cardinale, dell’avorio e del nero. Gli abiti si rivestono di seta pura, tulle, passando per i pizzi macramè fino al fresco popeline. Il foulard è talora arricciato, a formare delicate mantelle; altre volte, invece, allaccia eleganti chemisier. Focus sulla borraccia, che da oggetto funzionale assurge ad inedito gioiello.
Una giornata breve ma intensa. La prima ventata di freschezza in questa calda Estate di Luglio.

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